All’inizio il tiramisù fu accolto con sana curiosità e piacevole sorpresa. Erano gli anni Settanta e dal profondo Nord-est calava in tutta Italia questo dolce sontuoso ed opulento, valida espressione di un’alimentazione di campagna, che non si curava delle calorie e dove “colesterolo” era ancora un termine da cercare nel vocabolario. La crema formata dal mascarpone unito ai tuorli d’uovo, lo zucchero e pochissimo caffè rappresentava l’acme del goloso, che aveva trovato in tal modo una valida alternativa al barattolone di Nutella, eterno rifugio alle proprie insicurezze. La fama del tiramisù crebbe a vista d’occhio, tanto che si costituì velocemente un nocciolo duro di buongustai, in grado di analizzare con estrema perizia le diverse versioni del dolce. Tutti d’accordo nell’aggiunta di cioccolato fondente tritato all’interno degli strati, così come raccolse l’unanimità la spolverata di cacao in superficie. Sopportati quale componente obbligata, i savoiardi, o le fette di Pan di Spagna a seconda dei casi, furono da sempre considerati degli ostacoli gustativi all’immensa soddisfazione procurata dalla crema suddetta. Malgrado le lunghe immersioni nel caffè, nell’alchermes e maraschino nella versione toscana, i biscotti rimanevano sempre troppo duri per fondersi con il mascarpone. E fra la grande schiera degli estimatori del tiramisù, cominciò a montare la rivolta da parte di alcuni, culminata nell’affermazione decisa della fazione ” Ora e sempre Pavesini“. Fu l’inizio della fine. L’entrata decisa del biscotto industriale spianò la strada a tutti gli altri ingredienti meno nobili, tanto da giustificare oggi la presenza di tiramisù preparati senza nemmeno l’ombra di mascarpone, sostituito da una più economica crema pasticcera. E dopo aver fatto capolino dal bancone del gelatiere quale semifreddo da passeggio, occhieggiato dalle vetrate dei freezer posti nei supermercati, il tiramisù ha infine preso la via dello scaffale, proposto quale dolce liofilizzato, alla pari del crem-caramel o della panna cotta. A vederlo la’ sopra un grido nasce spontaneo:”Tiratelo giù!”
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