Ve lo ricordate come protagonista di una puntata di “Chef per un giorno” vero? Bravissimo, con un menu toscanissimo ed una passione vera per la cucina,visto che ora ha aperto un suo ristorante a Roma, “Sottoarponte”, che ha sede proprio vicino ad un ponte su un barcone sul Tevere. Questa intervista è stata pubblicata sul giornale “Il Firenze” con il quale collabora, e la dice lunga sulla sua passione culinaria
Quasi impossibile non imbattersi nella voce di Marco Baldini, una volta sintonizzati sulla radio nazionale: il programma “Viva Radio 2” che conduce giornalmente insieme a Fiorello è diventato un vero e proprio “cult” tanto che anche la Fiat ha voluto far diventare il format del programma lo spot principale per l’attuale campagna pubblicitaria! Non parliamo poi del successo in TV ottenuto con i 5 (si fa per dire) minuti televisivi dopo il TG1. E poi, ora sugli schermi, il film tratto dal suo libro”Il giocatore” Fiorentino purosangue, ha ancora nell’anima la nostra città e non nasconde che un giorno, impegni di lavoro permettendo, gradirebbe davvero tornarci a vivere definitivamente.
Per tu che abiti da molti anni lontano da Firenze, quale ritieni sia la caratteristica che gli altri apprezzano dei fiorentini?
L’immediatezza, la capacità di avere una battuta pronta per ogni occasione, il nostro spirito intraprendente, che però riesce a mettere a proprio agio gli altri.
Pentito di essere partito dalla città?
Assolutamente no. Volendo fare il dee-jay per una radio nazionale la mia scelta era obbligata e quindi sono partito per Milano, dopo che mi aveva sentito Cecchetto, in giro appunto per la città . Lì poi ho conosciuto Fiorello a Radio Dee jay ed ecco che la mia carriera ha preso il volo.
Torni mai in città?
Sempre più raramente, direi una volta ogni due mesi a causa degli impegni di lavoro. E’ sempre un gran piacere, anche se la trovo molto cambiata rispetto a quando sono partito.
Il cibo toscano ti piace sempre?
Altro che! Guarda che uno dei motivi per i quali torno volentieri in città è proprio per andare a mangiare nelle trattorie toscane. Mia moglie Stefania, adora il cibo fiorentino e quindi non perdiamo occasione di testarlo.
Dove mangiate? E cosa?
Per uno spuntino andiamo sempre da quel vinaio che c’e vicino a Piazza della Signoria, non lontano dagli Uffizi. Crostino e bicchiere di vino per iniziare bene la giornata. Altrimenti da Tullio, a Montebeni, dove la carne alla griglia è stupenda.
Qualcosa di più elaborato?
Alla “Vecchia Bettola” riesco a trovare il lampredotto al sugo altrimenti ritrovo un piatto che faceva mia zia e quasi mi commuove:fagioli rifatti con la salsiccia ma senza pomodoro. Solo che loro li chiamano alla troiona! Trovo che il cibo porti a ricordarti del tuo passato, delle tue radici senza nostalgia ma con tanto affetto.
Comunque anche tu sei bravo a cucinare. Su La7 te la sei cavata molto bene a dare da mangiare in un ristorante, durante la trasmissione “Chef per un giorno”..
Adoro cucinare per gli amici e soprattutto amo fare bene la spesa, scegliere le materie prime giuste per poi fare piatti che abbiano consistenza e sapore. Non dimentichiamo poi il vino, senza il quale non concepisco davvero un buon pasto.
Quali sono i ricordi gastronomici della tua infanzia?
Mi ricordo i trasferimenti del venerdì sera dalla città a Tizzano, vicino Grassina, dove abitava mio zio prete. Ci trovavamo là in diverse famiglie per trascorrere il fine settimana, ed erano momenti divertenti, con pranzi e cene piacevoli, dove ci radunavamo in venti-trenta persone ogni volta.
Qualche piatto interessante?
La griglia era sicuramente la protagonista, insieme al fagiano arrosto, ma ho ancora in mente i crostini preparati da mia mamma, battuti a coltello, che erano diversi da quelli di mia zia e delle altre signore che cucinavano. C’era,insomma, la possibilità di confronto e per noi bambini era davvero il massimo poter assaggiare versioni diverse della stessa ricetta.
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