Dopo le polemiche scatenate alcuni mesi fa dal “Mercatale” che si è svolto in Piazza Signoria a Firenze, accusato di mancare di rispetto ad uno dei luoghi simbolo della fiorentinità, anche l‘edizione di gennaio, che si è svolta in Piazza Santa Croce, ha lasciato piuttosto stupiti, questa volta rispetto alla proposta gastronomica. Limitata, come è ovvio pensando alla stagione, l’offerta di frutta e verdura, si ripetono le solite bancarelle di olio,  formaggi e miele, senza che il consumatore percepisca una reale differenza di qualità rispetto alle altre fierucole  o mercatini che affollano il calendario fiorentino. Lo scopo del “Mercatale” sarebbe quello di avvicinare il produttore al consumatore, il famoso slogan del “chilometro zero” . Ma forse oggi sarebbe il caso di chiedersi se  questo tipo di politica agricolo commerciale  possa veramente dare i suoi frutti: i prezzi, malgrado la mancanza di intermediari, non calano e i consumatori preferiscono allora continuare a fare la spesa nei mercati o nella grande distribuzione. Il chilometro zero impedirebbe di poter assaggiare le arance  a Firenze e mette al bando l’ananas quale prodotto d’importazione: forse è il caso di allungare un po’ il chilometraggio,  ne trarrebbe beneficio la gola e anche il portafoglio!

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