Fino alla fine del XX secolo, lo Spritz lo bevevi solo a Venezia o Padova, o comunque nel Veneto,al massimo: l’amico locale ti portava a bere l’aperitivo e scoprivi come era piacevole sorseggiare un cocktail che abbinava la leggerezza alla capacità di dissetare.

SpritzDivertente è anche capire da dove deriva il nome : dal tedesco spritzen, ovverosia spruzzare. Infatti, sembra che i primi esempi di bevanda nella quale si unisca acqua al vino, non certo comune alla tradizione italiana, venga fatta risalire alla dominazione austriaca del Triveneto. Le osterie servivano vini troppo “forti” come grado alcolico, e per poter bere senza incappare in ramanzine da parte dei superiori, i soldati si facevano allungare le prorioni di vino con altrettanta acqua. L’aggiunta di liquori è arrivata in epoca molto più tarda ma diventa difficile trovare una data d’inizio. La formula poi è sempre stata modulabile a proprio piacimento: insieme al prosecco e al seltz obbligatori, la scelta era tra Cynar, Bitter Campari e Aperol, ma i veneziani avevano una predilezione,  che distingueva i locali da forestieri, che consisteva nel Select: magari l’aggiunta di un’oliva  completava l’opera ed ecco pronto il cocktail comunitario, che univa giovani e vecchi, uomini e donne, veneziani e “stranieri”. Poi arrivò l’industria produttrice  dell’Aperol che decise di investire sull’immagine, attraverso spot televisivi e paginate sui giornali; l’idea che è riuscita a trasmettere è che bere spritz vuol dire essere alla moda, creativi (colore arancione), molto “cool”(le due donne adoranti da una folla di uomini) ed anche “politically correct”(bassa gradazione). Con un Negroni non sarebbe stato possibile.

Spritz

Ed oggi? Fa sempre delle intuizioni che hanno successo internazionale diffuso, disprezzato a parole dai cultori del cocktail d’autore, che lo bevono di nascosto, si è forse banalizzato, viene consumato anche pasteggiando, non ha un orario di servizio definito, dalle 10 di mattina diventa sempre valido. Durerà a lungo? sicuramente fa parte della categoria delle bevande intramontabili, parafrasando il grande Gianni Brera!

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