Una partita a due, quasi uno scontro di fioretto, prima della partenza di Expo2015: Slow Food e Mc Donald’s nella stessa manifestazione, e che caspita, cosa c’entrano insieme? Potranno convivere? Avranno modo di collaborare ? (sic!). Poi arriva Oscar Farinetti, patron di Eataly, con forti interessi in Expo visto lo spazio che occupa, che getta acqua sul fuoco e afferma solennemente che è bene che ci sia la multinazionale del fast food, unita alla Coca Cola, che l’esposizione universale servirà da stimolo. La convivenza dura tre settimane poi il lider maximo di Slow Food, Carlo Petrini, sferra il suo colpo che dovrebbe essere da KO, critica Mc Donald’s, ed anche l’organizzazione di Expo2015, dicendo che tutto è un baraccone e che mancano i contenuti all’evento. La risposta arriva a stretto giro di posta ed è priva di fronzoli educativi, diretta, secca, senza giri di parole: in sostanza, la nota di McDonald’s afferma: SF ci hai rotto le scatole, chiacchiera quanto vuoi, fai voli pindarici sugli ideali che proclami, ma la realtà è un’altra. E allora viene da pensare come possa essere accaduto, a cosa sta succedendo, se le parole di Petrini subiscono tale trattamento: non è quello che dice, che trova d’accordo un gran numero di persone, ma come lo dice, sembra di ritrovare l’ambiente gauche caviar degli anni 80 e 90, non tanto nei modi ma nell’atteggiamento, sprezzante nei confronti del popolo, poco incline all’ascolto e al dialogo, sono gli altri che non capiscono il messaggio e devono essere educati, trattati come tali, ignoranti da redimere. Un segnale, per un movimento nato e cresciuto attorno ad una figura carismatica come Carlin, come viene chiamato affettuosamente dai conoscenti, che dovrebbe far riflettere per il futuro: per una buona comunicazione non basta più la figura del capo, da esibire quale uomo solo al comando, che può andare bene oggi per le inaugurazioni di Eataly e delle RED Feltrinelli nelle diverse città di Italia, , quando viene impacchettato e portato in giro a proclamare il suo credo, ma qualche volta dovrebbe essere avvertito dai suoi collaboratori che non dovrebbe mai sputare nel piatto in cui mangia. Gli è capitato ora per Expo, in passato per altre realtà, ma non è la prima volta che accade. Allora viene da chiedersi se non sia il caso di cominciare a pensare ad una vera successione alla guida, che dia slancio al messaggio che SF propone. Non c’è niente di peggio di ascoltare un discorso ed avere la sensazione di sentire un disco rotto che ripete stancamente le stesse cose..Credits ansa.it
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