Una delle cose che mi fa più schiantare dal ridere è quando si parla di pubblicità occulta relativa al vino o ai ristoranti. Non si può citare il nome di un produttore altrimenti si fa pubblicità, il cuoco si nomina ma non il ristorante..Guardatevi questa puntata di “Che tempo che fa” dedicata ad un artista come Eros Ramazzotti. In ordine mi chiedo:

1) E’ stato pagato per intervenire, ha pagato lui o è stato fatto tutto gratis? Il tempo dedicato in prima serata RAITRE costa caro, si è allestita una trasmissione RAI per fare la promozione ad un album di un cantante

2) Nella stessa trasmissione si fanno recensioni di libri con visione di copertina. Almeno “Striscia la notizia” scrive come sovraimpressione”Messaggio promozionale” quando parla di spettacoli teatrali in torurnée o libri

3) Citare Dolce e Gabbana come consulenti di immagine, come ha fatto Eros Ramazzotti è pubblicità, promozione o cosa?

La storia rimane sempre quella: arrivati ad un determinato livello di notorietà tutto è lecito, quelli meno famosi passano per marchettari, gli altri no anche se il fine è lo stesso.  Rimango in speranzosa attesa di un invito da parte del Fazio nazionale (vorrebbe dire aver raggiunto un adeguato livello di notorietà). Tornando al cibo e al vino: vorrei tanto rivedere una versione carbonara di un “Processo del lunedì” condotto da Gigi Garanzini, con ospite Gianni Mura, dove si discuteva di calcio dopo la mezzanotte della domenica. Grandi bottiglie divino stappate rigorosamente in segreto del nome: nella prossima serie vorrei vedere i produttori presenti! Possibile che l’arte sia sempre altro, e mai il cibo o il vino in Italia?

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