La strada è particolare, Borgo Pinti parte dal piazzale Donatello (Four Seasons per intendersi) ed arriva vicina all’ospedale di Santa Maria Nuova. Sulla sinistra si trova una trattoria di proprietà di un giapponese dove però si cucina italiano: ambiente realmente confusionario, l’ingresso è un po’ vecchio stile, poi sul retro si apre una grande sala, dove si riesce a trovare anche angoli più raccolti. Il menu del pranzo a 14 euro è sufficientemente vario, altrimenti una carta con piatti talvolta banali ma corretti. Le alici marinate come primo sono ben eseguite, al dente ma poco conditi gli spaghetti con il sugo alle cozze. Secondo, alici fritte con patate, asciutte e abbondanti, gustose, appena asciutte al centr le polpette con melanzane. La carte dei vini deve essere pro forma: per riuscire a scegliere un bianco, mi sono state portate direttamente al tavolo le bottiglie disponibili, ricarichi alti, senza una scelta avvincente. Il conto è sui 30 euro, se non si prende il menu fisso: peccato l’acqua a 3 euro, in una trattoria che a pranzo ha un suo perchè!
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