ARTICOLO APPARSO SULL’UNITA’ EDIZIONE TOSCANA DI IERI
Dovendo fare il critico gastronomico, per libera scelta s’intende, alcuni pensano che passi la vita a trovare il pelo nell’uovo(sarebbe grave capitasse, in effetti!) nel lavoro dei ristoratori. Chi ha avuto modo di mangiare con me, dopo la lettura della recensione mi ha addirittura accusato di essere troppo buono rispetto a quello che avrebbe scritto lui! Non ho dunque nessuna volontà penalizzante nei confronti di chi lavora, ed oggi provo a mettermi nei panni del ristoratore, per elencare le cattive abitudini di tanti clienti. Molte sono esperienze vissute direttamente, altri racconti ma servono per fare un piccolo esame di coscienza prima di assumere determinati atteggiamenti al ristorante. Partiamo dalle prenotazioni: in molti non telefonano per disdire, in tanti prenotano in più locali per poter scegliere all’ultimo minuto;se lo facessero negli Stati Uniti dovrebbero pagare un “No show” di almeno 50 euro a coperto. Non sarebbe più semplice diventare più educati e ricordarsi di usare il cellulare anche per questo? Senza considerare quelli che prenotano per 10 e si presentano in 5: che il titolare possa essere nervoso mi sembra il minimo, vero? Chiamare il cameriere con lo schiocco della dita, dando del “tu” senza che venga accordato dallo stesso: sembrerebbe una scena da film, o da fumetto ma il guaio è che capita ancora. Chiedere il nome di battesimo e chiamare per nome chi porterà da mangiare a tavola, può aiutare non poco. Andare a fumare mentre sta per arrivare la portata: in certi ristoranti buttano via quanto preparato e lo rifanno da capo, in altri fanno bene invece a fregarsene e lasciano tutto sul tavolo, e pazienza se poi il cliente trova la pietanza fredda: d’altronde, con la bocca piena di fumo, sarà difficile che avverta il sapore. Fare tardi mentre il personale sta smontando: basta capire che non è così divertente concludere la serata con sedie appoggiate sui tavoli, sguardi torvi e luci spente. Infine la mancia: meglio non lasciare niente, sorridere e fare una bella stretta di mano piuttosto che svuotarsi le tasche dei centesimi di rame. Non è mai bello offendere le persone.
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