Non so se il 13 porta bene o male, comunque , dopo 13 anni di collaborazione con la guida dei ristoranti del gruppo Espresso, il percorso si divide. Come si dice in questi casi? E’ stato bello, incredibile, indimenticabile? Sicuramente è stato divertente, il che non è poco. Oggi è uscito un mio intervento su “Firenze Spettacolo”, mensile fiorentino, nel quale mi si chiede un parere sulla cucina della città, e dove sono presentato come critico della Guida Espresso, ed ho pensato allora che fosse giunto il momento di fare chiarezza. Sempre su questa falsa riga, vorrei evitare strumentalizzazioni di sorta: la mia fuoriuscita non dipende da questo video

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dal quale è scaturita una polemica stupida e pretestuosa, con tanto di moralismo a senso unico da parte di uno dei  responsabili della guida dei Vini, Fabio Rizzari, che in questo commento mi dà lezioni di deontologia, salvo poi non commentare quando una collega, Licia Granello, che ha espresso tutta una serie di critiche sulla guida “Gambero Rosso ” dei ristoranti in un articolo di “Repubblica”, ha fatto la stessa cosa del sottoscritto, senza che lo stesso si indignasse. Spiego questo perchè, con fare sgradevole(  mi verrebbe in mente un’altra parola, ma dopo mi danno dell’eccessivo) lo stesso Rizzari butta lì, con malcelato compiacimento  che dopo la mia esternazione non sarei più stato collaboratore de l’Espresso. Ora, se avessi voluto giocare su l’ ingenuità di questa frase, mi sarei fatto crocifiggere sull’altare della libertà di informazione: come, si fa fuori un collaboratore per aver detto una frase, e lo fa il gruppo editoriale che sta conducendo una giusta battaglia sulla libertà di stampa?La verità è che la collaborazione termina per altri motivi e quindi sarebbe sciocco e poco serio dare informazioni sbagliate. Mi piace però informare che la storia è finita, non contrabbandare false notizie, e quindi che nessuno pensi che voglia approfittare di una carica avuta ed oggi abbandonata. I saluti: indubbiamente alla squadra che ho avuto in questi anni, un gruppo di collaboratori in gamba, alcuni sono stati insieme fin dall’inizio, altri arrivati nel 2001, quando passai da collaboratore a responsabile toscano. Non li cito uno ad uno, non vorrei dimenticare i nomi, se hanno voglia si faranno vivi loro per un saluto. Quello che conservo è un sano divertimento nel fare le cose esapere che ad un’azione corrisponde sempre una reazione uguale e contraria. A presto nuove notizie!

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