Prima Massimo Bernardi nel suo blog, poi Franco ZIliani nel suo, commentano l’episodio della riga saltata nella traduzione dell’articolo del Guardian, quello nel quale Carlo Petrini viene indicato tra le 50 persone che possono salvare il pianeta. La discussione nel blog di Franco si sposta sulla politica, in quello di Massimo rimane qualche accenno ironico. Da parte mia diverte pensare come il taglio della riga”compromettente” sia stata fatta non tanto dall’ufficio stampa di Slow Food(non ce lo vedo proprioValter Musso a fare il censore!), quanto dallo staff di Petrini, sicuramente più realista del re, che vorrebbe prevenire i problemi dell’immagine del capo,cadendo poi in qualche peccato d’ingenuità. La polemica rimarrà a livello intrenettiano, sarà uno scivolone che sapremo solo noi popolo del web, però mi induce ad una riflessione: il cambiamento delle persone nel corso della vita, un tema filosoficamente troppo elevato in un blog che si occupa di cibo e di vino. La sintesi però è che se anche un leader che è partito dalle riunioni di osteria cura in questo modo l’immagine pubblica comincia a spaventarmi la distanza che intercorre tra immagine e sostanza, tra quello che si dice e quello che viene realmente fatto

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