Vi riporto un articolo che ho scritto oggi per l’Unità

Tanto tuonò che piovve: dopo altri tentativi andati a vuoto, sembra che stavolta Silvio Berlusconi sia riuscito a farcela. E’ riuscito ad acquistare la tenuta di Montecucco, che si trova nella denominazione di origine controllata  omonima, un territorio che ritrova confinante con quello di Montalcino, la prima area toscana che aveva solleticato l’interesse del presidente del Consiglio, con il tentato acquisto dell’azienda La Velona. Viene da chiedersi in quale modo sarà utilizzata la tenuta grossetana, se come azienda agricola, per la produzione di vino ed olio, o se invece verrà ulteriormente valorizzato il lato turistico, con la rimessa in sesto dei ruderi presenti nei terreni acquistati. Si parla addirittura di nuova sede per ritiri del Milan, ed allo stesso tempo, viene dichiarato che la superficie vitata passerà da 35 a 110 ettari, il triplo delle bottiglie prodotte attualmente, dunque  che dovranno essere piazzate sul mercato. Un aspetto non facile, per un grande venditore di sogni che non dimostra però di apprezzare pienamente la buona tavola, con la sua idiosincrasia per l’aglio e la cipolla, la scelta di ristoranti che sono modaioli ma non per questo interessanti a livello gastronomico, un consumo di vino realemente limitato. Un paio di anni fa, il sito internet www.winenews.it, promosse come gioco tra i navigatori il paragone tra uomini politici e vino: se Prodi fu abbinato, ovviamente, ad un lambrusco, per Berlusconi il vino prescelto fu il Franciacorta, lo spumante più apprezzato in Italia, forse per la sua capacità di essere sempre in movimento. Veramente difficile immaginare il Silvio nazionale sollevare un bicchiere di “rosso”(qualcuno lo potrebbe vedere anche nero però!!) e per di più “toscano”(una regione che dà tante preoccupazioni al leader di Forza Italia) per festeggiare un avvenimento. Eppure sembra proprio quello che succederà: a questo punto diventa essenziale capire che nome sarà dato al vino prodotto . Tralasciando l’ipotesi che venga intitolato a lui stesso, può essere utile capire quali nomi già esistenti possono suggerire la soluzione. Ispira l’ipotesi legata alle donne: Pezze di Ninfa, Donnaluce, Passerina o Regina del Bosco. Rimanendo in Toscana, si addicono benissimo termini come Il Sommo o Solissimo, ma anche Primadonna o Lo Scopaio. Considerando il carattere del premier si potrebbe ance optare per un Per Me, per I’Rennero ma forse potrebbe indurre a scegliere, visto il clima politico attuale, in nomi quali Bellezza ed Alleanza!

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