Su questo dolce tipico carnevalizio ma che in realtà si prolunga fino alla festa di San Giuseppe il 19 marzo, si possono ingenerare discussioni anche violente: ognuno ha la ricetta segreta, tramandata solitamente da nonne e mamme provette cuoche.
E’ il classico dolce di chi non ama fare i dolci, quello che riescono a produrre colore che preferiscono andare in pasticceria anche per una semplice crostata. Sul procedimento di base la gestione è abbastanza similare ovvero riso, di solito originario ma c’è chi ama anche il Carnaroli se vuole sentire bene il chicco intero, bollito nel latte, aromatizzato con vaniglia e scorza di arancia. E poi, lo zucchero, messo dopo per evitare che il latte si attacchi sul fondo della pentola. Infine uova e crema pasticcera, oltre alla pasta per fare i bigné per farle gonfiare alla perfezione.Frittura in olio di oliva ben caldo, quindi zucchero semolato. Ecco le varianti:
Crema pasticcera messa dopo a farcitura, magari aromatizzata con scorza di arancia grattugiata
- Uvetta messa a bagno nel rhum nell’impasto
- Canditi sempre messi a bagno, magari nel liquore Strega per chi ama una dolcezza infinita
- Mandorle tostate nell’impasto
- Cioccolato fondente a cubetti e nocciole
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