Oggi parlare di cucina vegana è all’ordine del giorno, nessuno si stupisce se un amico ha deciso di seguire questo tipo di alimentazione, basta prendere le misure per evitare sbagli(non mangi i tortelli di patate? guarda che non c’è niente che tu non possa…ah già, le uova!) ma approfondendo l’argomento si scoprono nuovi tipi di alimenti e preparazioni particolari che permettono di confezionare pasta frolla , per fare un esempio, senza l’utilizzo di burro. Ma se una persona amasse il cibo tradizionale e desiderasse mangiare vegano senza grandi sconvolgimenti, riuscirebbe a farlo? Per la prossima Biennale Enogastronomica Fiorentina, di scena al Tepidarium di Firenze a novembre, si proverà a proporre questa nuova strada, il “Mangiare vegano parlando toscano”: una serie di piatti preparati da sempre che corrispondono, senza doverli sconvolgere, a quanto si è sempre preparato in cucina. Mi vengono in mente questi piatti: zuppa lombarda, fettunta, fette con il cavolo nero, pici all’aglione, pappa con il pomodoro, panzanella, pasta e fagioli, minestra di ceci, pattona, necci, E a voi, qualche altra idea? Provate a pensare e suggerite
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