“Che dici lo facciamo? ” ” Oh bellino, fino a che sto bene vorrei vedere!” Pezzo di colloquio tra figlio 50enne e madre (Nara) 86enne riguardo alla possibilità di fare il pranzo con i cuochi che passano da Firenze. “Ma forse sono di più quest’anno!” ” E allora? ” Bene ho capito basta organizzarsi. 20 persone a pranzo a casa le ho viste per le nozze d’argento dei miei ma stavolta..che cosa cucino? Sembra facile ma devo trovare idee nuove: il primo aiuto me lo dà Sabrina (cuoca e ristoratrice): “Se l’anno scorso avevi fatto il peposo quest’anno il cinghiale in dolceforte!” ” Certo che sì” e già tiro un respiro di sollievo. Poi sapendo che con Nara è tranquillizzata dalla sua presenza, mi immagino cosa combineranno insieme. Ed io che faccio? Il Cibreo lo fa la Nara e mi raccomando al pollaiolo del mercato che mi metta via creste e testicoli per prepararlo. Poi mi prende l’ansia da prestazione e quando arrivo da lui c’è ancora un po’ di cacciagione che mi attira per l’arrosto e la prendo senza indugio insieme alla rete di maiale. Si ma io che faccio? Lampredotto e trippa, ca va sans dire, magari anche il collo di pollo ripieno con la maionese fatta da me…ma sì dai! Tanto qualche cosa scorderò di portare a tavola ne sono sicuro ma vediamo..Intanto la Beatrice(studentessa) si offre volontaria per lavorare e la tapina non sa che le aspetta l’insalata di trippa da tagliare e tritare tutte le erbe aromatiche..se era troppo snob sarebbe stata la fine. Intanto la Nara vive nella sua beata incoscienza e non si fa prendere da patemi d’animo, regalando sorrisi a Sophie(fotografa) , che è venuta apposta a fotografarla e quindi si può procedere. Sveglia all’alba del giorno fatidico, fagioli con l’occhio a bollire, colli di pollo da lessare, poi lampredotto aglio prezzemolo e peperoncino..corrò ancora al mercato, becco porcini insuperabili, faccio anche insalata di cappelle. Basterà? Più che altro le bottiglie di vno saranno sufficienti? Finalmente posso stappare i grandi formati! Faccio la doccia, mi rimetto a puntino, le girls(comresa l’86enne) si sono ripichiettate in maniera sublime e poi arrivano gli ospiti. Da lì credo sia stato un crescendo di emozioni e divertimento, durati più di due ore nelle quali si sono viste cose che voi umani nemmeno potete immaginare. “Cuochi a tavola” potrebbe essere il titolo della mia prossima comemdia, un piacere vederli finalmente mangiare rilassati! Posso serenamente affermare che ho vissuto poi il pomeriggio in un limbo dal quale non mi volevo più staccare. Ora la Nara ha promesso solennemente che ogni anno l’appuntamento è confermato e quindi, tocca inventare ancora nuovi piatti toscani che nessuno degli astanti cucinerà mai nel proprio locale. Per i vini invece le scorte non mancheranno..che bello aver fatto staccare la spina dal mondo un po’a tutti!
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