E’ arrivato il gran giorno per il mondo gastronomico fiorentino: l’inaugurazione del “Gucci Garden”, il nuovo ristorante che si troverà dove una volta era stato aperto il Gucci Caffè”, che non ha lasciato grandi ricordi tra gli appassionati gourmet. Questa volta la situazione è diversa: il cuoco italiano più famoso al mondo, Massimo Bottura,  si occuperà direttamente della gestione della cucina di un locale che non sia l’Osteria Francescana, e lo fa con uno stile innovativo. Si tratta di un bistrot di circa 35 coperti dove proporrà una cucina fusion, italiana ma con ingredienti di tutto il mondo: non a caso, a capo della cucina resterà una sua collaboratrice di origine colombiana, Ana Karime Lopez Condo. Quindi l’opportunità di incontrarlo o vederlo sarà solo quella di stasera, poi tornerà alla casa madre in quel di Modena. I giorni che hanno preceduto l’apertura lo hanno visto ospite di molti ristoranti fiorentini: quasi obbligatorio rendersi conto di cosa offre la città, ora che ne diventerà anche lui protagonista: negli ultimi anni Firenze ha aumentato in maniera vertiginosa la qualità della ristorazione proposta, affrancandosi dal concetto di essere solo il luogo della bistecca alla fiorentina. Quindi, una cena all’Enoteca Pinchiorri, da Giorgio Pinchiorri e Annie Feolde , è stata quasi d’obbligo, Anche solo per capire come un’istituzione gastronomica cittadina riesca a rimanere sulla breccia da circa quarant’anni, ad alti livelli. Il tutto è avvenuto provando i piatti di Riccardo Monco e Alessandro Della Tommasina, con il servizio curato da Alessandro Tomberli. Quindi un salto da Peter Brunel,al BSJ, a capire come un cuoco di origini trentine sia riuscito a far breccia ad un pubblico internazionale che visita la città gigliata. Ha piacevolmente sorpreso l’omaggio a due giovani leve sulla rampa di lancio del firmamento gastronomico: Matteo Lorenzini, al Se.Sto , dell’Hotel Excelsior, e Simone Cipriani di Essenziale, uno sguardo al futuro prossimo. E poi? DI sicuro è passato da SForno, il forno di proprietà del gruppo che già possiede il Santo Bevitore ed il Santino, locali che lo ospitarono in una sua visita negli anni scorsi. Pare strano non abbia fatto un passaggio al Cibleo, di Fabio Picchi, considerata la cucina proposta, di stile toscano orientaleggiante. Difficile abbia fatto come Gualtiero Marchesi, che amava visitare solo le trattorie tipiche. Comunque, da domani Il Gucci Garden sarà aperto per tutti, la sorpresa sarà capire l’impatto con i cittadini una volta passata la sbornia di Pitti Uomo.

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