Incredibile ma vero, i biscotti di Prato diventano un simbolo che rappresenta l’Italia del lavoro: domani infatti i titolari del biscottificio Mattei di Prato, la famiglia Pandolfini,  riceveranno  un riconoscimento non da poco: che arriva direttamente dal Ministero dello sviluppo economico: un francobollo della serie tematica “Le Eccellenze del Sistema produttivo ed Economico Italiano”.ILa novità è data dal fatto che l Ministero quest’anno ha infatti voluto omaggiare 50 aziende di eccellenza, fra cui il biscottificio del noto cantuccio pratese. Il francobollo sarà distribuito e disponibile in tutti gli uffici postali a partire dal 29 settembre 2016, avrà un valore di 0,95 euro e sarà accompagnato da vari prodotti filatelici realizzati da Poste italiane per l’occasione. La tiratura di tali francobolli è di circa 600.000 esemplari utilizzabili fino a esaurimento. La data della cerimonia , coincide infatti con il giorno dell’anniversario della fondazione del biscottificio. Il 29 settembre è anche la data di nascita di Ernesto Pandolfini, primo erede della Mattei e nonno dei quattro fratelli, oggi impegnati nella gestione di questa storica azienda. La cerimonia si svolgerà a Prato, nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale. A seguito della presentazione dalle 14 alle19, nello storico negozio di via Ricasoli, sarà operativo uno spazio di Poste Italiane dove sarà possibile acquistare i francobolli e annullarli con il timbro images“giorno-emissione”.  Questo è quanto recita il comunicato, e mi piace pensare come sia bello vedere come un prodotto alimentare, popolare e ben conosciuto, diventi un simbolo dell’eccellenza italiana. Oggi che si parla spesso di “cucina POP”, di cibo sostenibile a tutti gli effetti, anche economici, questo riconoscimento fa capire come ci possa essere un piacere democratico, un cibo semplice da capire, che diventa un compagno quotidiano del vivere, consolatorio e allo stesso tempo appagante. Se pur continua la ahimé tragica consuetudine nell‘inzuppare i biscotti nel Vin Santo ( è una battaglia assolutamente persa, lo so, impossibile da debellare, ma tant’è!), la piacevolezza dello sgranocchiamento sembra non avere età o moda che tenga. E quindi piace sentire le parole di Elisabetta Pandolfini : Pensare di entrare nella storia della filatelia italiana, ha per noi un significato ancora più profondo. Il babbo infatti era un collezionista di francobolli e sarebbe stato orgogliosissimo di averne uno raffigurante il nostro il sacchettino blu: è a lui, al nostro nonno e al fondatore Mattei che dedichiamo questo riconoscimento.” Certo che se i francobolli ancora si leccassero..questo avrebbe avuto un sapore particolare!!

 

 

 

 

 

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