Fra gli animali da cortile, il coniglio è quello che ispira più simpatia, da vivo ovviamente! Saranno le orecchie lunghe, gli occhietti vivi , il pelo morbido, sta di fatto che più di un bambino lo vorrebbe avere come animale domestico. Non è un caso, quindi, che negli Stati Uniti è raro trovare qualcuno disposto a mangiare tranquillamente “rabbit” : la sola parola causa sguardi smarriti, pesanti sospiri, pena infinita. Tanta pietà diventa difficile spiegarla, quando le stesse persone addentano con piacere una succulenta bisteccona  di manzo, ma è lecito pensare che la psiche umana è oggetto di interpretazione piuttosto ardua. Il malcapitato coniglio trova la sua “morte”, gastronomicamente parlando, nel sugo con il quale si condiscono le pappardelle. Considerato il “parente povero” del ragù di lepre, gode invece di una propria dignità, risultando inoltre più leggero e digeribile. Scoperta negli ultimi anni dai nutrizionisti, la carne di coniglio è diventata alimento privilegiato per chi vuole mangiare carne senza appesantirsi eccessivamente. Le cotture dovranno però essere semplici:alla griglia, arrosto, al vapore, evitando possibilmente il coniglio bollito, fra i piatti più tristi che si possono trovare, con l’unico beneficio di ottenere un brodo gradevole. I buongustai impazziscono per il coniglio fritto, magari disossato per facilitare il consumo, ma anche preparato alla cacciatora, con funghi e pomodoro, trova larghe schiere di ammiratori. Per rompere la monotonia, provatelo in insalata, tagliato a filetti e mescolato a uvetta, nocciole e radicchini:un antipasto alternativo per stupire gli amici!

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