Uno dei compiti di un critico enogastronomico è quello di non estraniarsi dalla realtà che lo circonda, e visitare così locali frequentati da molte persone, senza isolarsi, in maniera un po’snob e saccente, in quei ristoranti che vengono visitati solo da gourmet e appassionati. Con lo spirito di chi cerca la classica trattoria di campagna in un paese, famoso per le sue coltellerie, arrivo in questa pizzeria che, vista dall’esterno, non ispira particolari fantasie gastronomiche.Ci sono però centinaia di adesivi alla porta, segnale evidente che qui si fermano tanti motociclisti, attirati dal vicino autodromo. L’interno sembra quello di un rifugio di montagna, tutto in legno anche se non mancano i laminati anni Settanta a porte e finestre, ed ovviamente foto con lo Schumacher, Rossi, ed altri piloti. Il menu è incredibile: un numero abnorme di portate, più di un centinaio, con la pagina del pesce, ovviamente surgelato, ben fornita. Ma chi dice che queste carte non esistono più?In mezzo a piatti di modernariato gastronomico,spunta la bistecca proposta in due versioni: chianina IGP a 6 euro all’etto, mentre la carne di provenienza europea ha un costo di 4 euro. La scelta cade su quella europea, che risulterà alla fine poco succosa: patate fritte surgelate e fagioli un po’sfatti a completare. L’antipasto misto toscano, scelto inizialmente, era però corretto. Carta dei vini ben costruita, con tanto di foto delle bottiglie e ricarichi corretti. Senza bistecca un pasto di tre portate va sui 30 euro escluso vini.  Adattissimo a chi ama porzioni abbondanti

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