il 1 Marzo del 1953 Mario Colzi aprì la trattoria in via della Rosina, vicino al Mercato Centrale di San Lorenzo e da allora il successo è stato costante. Oggi a portare avanti la tradizione ci sono i figli di Mario Questa settimana ci saranno grandi festeggiamenti, tre giorni di apertura eccezionale la sera, visto che solitamente è aperta solo a pranzo, con tre turni per ciascuna giornata che risulterebbero già esauriti(ma voi provate, avete visto mai..). Pubblico un testo che ho scritto per il libro in uscita in questi giorni, curato da Stefano Brogioni, riguardao alla storia della trattoria.
Le nozze di diamante sono già difficili da raggiungere per una coppia di sposi , figuriamoci per un locale a gestione familiare: dinamiche incredibili che possono capitare in qualunque parte del mondo, quando si vive e lavora insieme, da “Mario” si stemperano e per questo hanno permesso la continuità di una gestione che perdura, grazie ai fratelli Colzi, che riescono a portare avanti un’impresa che potrebbe essere paragonata, ogni giorno, ad uno spettacolo teatrale. Basta passare a mezzogiorno, quando inizia il servizio, per capire come ci voglia vero “capo compagnia” per tenere a bada l’umanità variegata che si mette disciplinatamente in fila per andare a mangiare a quelli che in tanti considerano il loro desco familiare. Sotto la canicola, la neve o la grandine, la pioggia o il vento, nessuna intemperia ferma il pellegrinaggio gastronomico che si compie per sedersi in uno degli scomodi sgabelli(ebbene sì, sono scomodi, ammettiamolo!): ogni parte del mondo viene rappresentata, tutti con la loro brava Guida che segnala che questo è l’indirizzo giusto per gustare la “Typical Florentine Cooking”. L’unico sguardo torvo è per quei tapini che si vestono con maglie a righe bianconere, ignari che a fede viola è richiesta per mangiare , non a caso anche la Fiorentina, per tutti gli altri sorrisi e battute, che anche se non vengono capite all’istante, basta il sorriso e l’espressione per farsi comprendere. Dal giornalaio al pensionato, passando per lo studente e per l’avvocato, qui si respira la vera aria democratica: osservare le signore che non sanno dove appoggiare la pelliccia e si siedono poi a tavola con illustri sconosciuti è una scuola di vita, superiore a tante dissertazioni filosofiche. Così come capitare all’improvviso alle undici del mattino e trovare lo staff intento a gustare il miglior salmone affumicato reperibile sul mercato, anche se di quello non c’è traccia nel menu! La cucina è tipica ma non ovvia, rispetta le stagioni e i giorni della settimana,varia e seconda dell’estro e della voglia di chi sta in cucina, mantiene i “sempreverdi” in cucina, quelle pietanze che non si possono mai togliere e, quando un piatto è finito…pace! Si cancella senza troppi patemi! Non si fa caffè, ricordatevelo: la scelta dei vini è accresciuta nel corso del tempo, migliorando notevolmente e non si è mai perso è la schiettezza dei modi. Rimanere coerenti alla propria vita e alle aspettative degli altri è oggi un lusso che in pochi si possono permettere..i Colzi ci sono riusciti!
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