In ogni città ci sono luoghi nei quali si aspetta una rinascita, uno scatto, un’intuizione che faccia ripartire un quartiere. Questo succede anche a Firenze, nella zona del Mercato di San Lorenzo, in quello che era il convento di S.Orsola che sembra abbia finalmente trovato una destinazione adeguata ma ha vissuto anni di abbandono ed incuria.
In via Guelfa esiste un ristorante, il Vezzo, che in precedenza ha avuto gestioni travagliate, come spesso capita in locali che guardano soprattutto ad una clientela turistica, ma che dal 2015 è stato preso in gestione da due giovani, Marco in cucina e Giovanni in sala che hanno cercato di dare identità alla proposta culinaria, non arroccata sulla consueta triade di zuppe e bistecca alla fiorentina di secondo, anche se non le hanno escluse, ampliando però l’offerta a piatti meno scontati come tipologia. Si entra e ci si trova in un solo ambiente, arredato in maniera direi “personale” un bel caos organizzato che crea una bella atmosfera. L’accoglienza colpisce, una gentilezza che non ti aspetti in una trattoria fiorentina.e poi una volta seduti il menu: 4 pietanze per ogni portata per scegliere senza impazzire, qualche errore veniale di appellazioni . Stuzzichino offerto che cambia ogni sera non banale e poi si inizia:
rollé di fegatini, fondente di patate, clorofilla di spinaci, mela al vin Santo e rosmarino, la golosità avvolgente che ti prende, con equilibrio raggiunto tra dolcezza e croccantezza.
Saporito e morbido il polpo reso croccante dalla grigliatura con senape antica e pesto di capperi e mandorle.
Non mi sono piaciute le Mafalde del pastificio Fabbri, finocchietto affumicato, seppia e il suo nero, colatura di alici di Cetara e maggiorana: una lista di ingredienti che rimangono su carta più che nel naso e al gusto. Piatto che può essere ripensato.
Perfetto invece il petto d’anatra al dragoncello, il suo fondo , cremoso di carota e mela in agrodolce: cottura adatta, equilibrio nei sapori: torna la mela, che ci sta bene nel piatto, ma nel menu preso nel suo insieme, sarebbe meglio evitare una ripetizione degli ingredienti.
Dolci intriganti e convincenti, come il gel basilico, frolla sablée alla cannella, gelatina di passion fruit e albicocca, sfere al caramello salato, fave di cacao e spuma di riso. Ci vuole più a leggerlo che a mangiarlo ma è una combinazione di sapori e consistenze azzeccata.
Il “Come una tarte au Citron” gioca su contrasti acidi e amari che qualcuno più goloso può non amare ma sono ben bilanciati.
Note di merito per una Ferrochina Bisleri che non trovavo da anni a fine pasto. SI respira entusiasmo, voglia di fare, visione positiva nel futuro e non è poco di questi tempi.
IL VEZZO
Via Guelfa 58r Tel.055281096
Sempre aperto solo la sera
Antipasti 9 14 euro
Primi 12 15 euro
Secondi 16 29 euro esclusa bistecca
Dessert 6 9 euro
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