A Firenze con I Fratellini si identifica una negozio di panini in via de’Cimatori ma dal 1958 esiste una trattoria in via Ghibellina. Il nome deriva dal fatto che fu aperta da tre fratelli, che l’hanno gestita a lungo, poi, dopo una chiusura di tre anni, è stata rilevata da Lorenzo Dei, giovane dalle idee chiare e dalle esperienze fatte fuori regione per poi tornare in città e creare un locale che rispettasse la sua idea di cucina ed una proposta verace, dove la tradizione non fosse solo una parola ma rispettasse l’idea di un passato, che non si può ripetere uguale ma che deve essere sempre considerato. Sala che si sviluppa in lunghezza, con il banco del bar sulla destra, e in fondo il girarrosto con gli spiedini in bella evidenza e la brace dove viene cotta la carne alla griglia. Le lombate sono in bella evidenza anche nella cella frigo a vista, dove compiono la loro frollatura. Qui si entra con una fame importante perché le porzioni sono giustamente da trattoria, quindi abbondanti e danno una buona idea di sostanza,
Lo testimonia il cartoccio di trippa fritta con carciofi, ben eseguito, dalla consistenza croccante e non elastica, ma volendo anche la tartare con pecorino di fossa, crema di cannellini e cavolo nero essiccato. Tra i primi, i tagliolini della casa, con animelle e creste di pollo e riduzione al Vin Santo, profumano di antico, sono incredibilmente ricchi di condimento, tendono a dare una bella soddisfazione, ma sicuramente rappresentano un piatto che non tutti possono affrontare. Meglio allora i pici con ragù bianco di cinta senese e scaglie di pecorino di grotta. Tra i secondi, detto della bistecca, proposta sia come fiorentina che come costata, ovvero senza filetto, si può anche tuffarsi nelle polpette, cotte in umido, morbide e saporite, altra caratteristica di tutti i piatti. I dolci sono l’unica sezione poco “fiorentina” con i soli cantucci a rappresentare la regione, altrimenti sono da provare le frittelle di mele con salsa di yogurt. I Fratellini è anche un’azienda che fa selezione e vendita di prodotti di qualità, con il marchio “Totasteit”: che vuol dire? Beh, una scelta voluta di inglese maccheronico per invitare all’assaggio. Il servizio è caldo, come si conviene in un’osteria, senza però essere becero. La carta dei vini potrebbe indubbiamente migliorare: a parte il numero di etichette, proprio a selezione delle stesse potrebbe essere più variegata, altrimenti conviene fidarsi del vino della casa. Antipasti dagli 8 ai 15 euro, primi dai 10 ai 16, secondi esclusa bistecca dai 14 ai 23. Una sosta da tenere in considerazione
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