Solitamente viaggio molto alla larga da locali nei quali più che il cibo sembra sia il resto che conta, ovvero l’ambiente che si viene a creare, condito da battute, frizzi e lazzi che dovrebbero far divertire i clienti. Ma il compito di un critico è anche quello di fare il cronista e quindi, documentare i motivi di un successo di pubblico fa parte dei doveri. Quindi, a Grassina, nel comune di Bagno a Ripoli, nella piazza principale del paese apre questo locale dalla famiglia che già aveva un ristorante simile a Corella, vicino a Dicomano. La formula è quella della semplicità, anche nella proposta, il menu a 20 euro è di quelli che faranno felici i grandi mangiatori ovvero antipasto toscano due primi, grigliata mista, due contorni, due dolci, caffè, ammazzacaffè, acqua e mezza bottiglia di vino a testa. Come sia possibile tutto ciò, non è dato sapere. Si entra in una stanza dove è presente il salone del bar ed il gioco delle battute inizia fin da subito. Niente di eccessivo, volgarità misurata, ridotta al minimo, il sorriso viene sempre strappato. La sala dove ci si siede è in realtà una veranda coperta, riscaldata con le stufe a gas, l’ambiente è piuttosto straniante. I crostoni con salmone affumicato e pepe rosa sono anche troppo abbondanti, l’amatriciana è gradevole peccato che la pasta sia un po’ oltre la cottura al dente. Dimenticabili le polpette in umido, con punta di acido nel pomodoro davvero non gradevole, le patate arrosto sono vere peccato non croccanti. Correttissimo, nella sua semplicità, il baccalà lessato con i ceci. Non esiste carta dei vini, solo un accettabile vino della casa. Il servizio è condito da battute fatte senza eccessi, quasi tenere, magari con compagnie numerose si alza il livello di pericolosità ;-). Insomma, più semplici sono i piatti ordinati, migliore sarà il risultato. Servizio comunque attento
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