Uno pensa che in campagna o, comunque, nei paesi fuori città, sia tutto rose e fiori: nell’immaginario collettivo, le trattorie saranno luoghi dell’accoglienza dove si mangia bene cibi genuini a basso prezzo, in ambiente familiare. Attratto dalla descrizione di Aldo, una volta che mi trovo nei pressi della Futa, mi fermo da Bibo, alla trattoria. Menu scritto fuori alla lavagna, bottiglie vuote appoggiate su una botte che testimonia l’ottima scelta di vini, entro, sono le 13.30, ed il titolare, vestito da cuoco, non in borghese, alla richiesta di mangiare afferma che i fornelli sono spenti, che non ha tempo e voglia perchè la sera ha troppe persone, senza proporre nemmeno un’alternativa: se i fuochi non sono accesi,almeno la selezione di salumi la poteva proporre..niente, alla faccia della gentilezza. Mi trasferisco accanto, alla trattoria Jolanda, frequentata da molti pensionati in villeggiatura. Menu a voce senza far vedere i prezzi, ordino solo bistecca, accettabile, anche se non certo tra le migliori che abbia mangiato. Solo vino della casa, provando ad insistere nemmeno una bottiglia disponibile..fritto misto un po’ unto, perlomeno il servizio è cortese ed attento. Lascio la Futa con un po’ di amaro in bocca…ma non avevo mangiato liquirizia!
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