Passando un mese senza svolgere il mio consueto lavoro di critico. ho assunto un atteggiamento nei confronti della ristorazione di sano distacco e , trovandomi al mare al Lido di Savio, mi sono comportato come qualunque vacanziero che si rispetti. Trovando un cartello fuori da una pizzeria, con scritto: “Pizza a metà prezzo il mercoledì” ho deciso di seguire l’onda classica del comportamento medio delle persone e,sapendo della passione per la pizza dei figli, decido di prenotare. Al telefono chiedono anche se preferisco tavolo all’interno o all’esterno. Una volta arrivati, aspettiamo cinque minuti poiché il tavolo non era pronto, poi, una volta seduti,ci rendiamo conto che l’apparecchiatura non è completa, i bicchieri arrivano a rate ed il cameriere, mettendo gli ultimi due aggiunge”Stasera dobbiamo fare con questi, dovete avere pazienza”, per niente comprensivo. Arrivati alle ordinazioni la lieta sorpresa”Lo dico subito, c’è da aspettare un’ora essendo mercoledì con le pizze a metà prezzo, non voglio sentire proteste” piuttosto imperativo. Grazie alla mia natura zen di questo periodo, sono disposto ad aspettare un’ora per il mio prosciutto e melone, sfrutto l’occasione per fare grandi chiacchierate e giochi, ma la fame attanaglia i figli e cedo alle due patatine fritte che, partendo dalla cucina, esulano dall’attesa (sic!). Fortunatamente si scordano delle bevande, il che impedisce un lungo centellinare di liquido per trovarlo finito all’arrivo della pizza. Dopo 50 minuti le pizze arrivano, di qualità medio bassa, ma chiaramente per il prosciutto e melone devo attendere…se ne erano scordati. La spesa è inferiore ai 10 euro a testa, d’accordo, ma si tratta de cosiddetto “mangiare inutile”, consumato in un ambiente poco accogliente, in mezzo a giocolieri e musica dal vivo, con il solo desiderio di alzarsi e andar via. Lunga vita ai ristoratori che lavorano con coscienza e qualità! Credits paesesera.it
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