Premessa: dei prodotti di Claudio Pistocchi e famiglia se ne scrive da tempo, anzi della torta: converrebbe scoprire anche tutto il resto che fanno, dalle praline ai dragées, ai cioccolatini, una gamma che si è andata ad espandere nel tempo. L’ultima arrivata, la torta con rhum di Martinica e uvetta mi ha letteralmente conquistato. Conosco Claudio dalle scuole superiori, abbiamo fatto insieme la scuola alberghiera, poi lui ha giustamente lavorato nel settore gastronomico, prima cuoco in tanti ristoranti, poi come gastronomo per poi dedicarsi unicamente al settore cioccolatiero con la sua Torta. Ricordo i soci Slow Food della mia condotta quando, nell’ultima lezione del corso di vino quella dedicata agli abbinamenti , erano letteralmente estasiati dalla piacevolezza della torta che già si chiamava Pistocchi. La produceva nel suo laboratori di gastronomia, in via Masaccio a Firenze e me l’aveva fatta assaggiare la prima volta all’inizio degli anni Novanta. Per me un piacere vedere il successo che ha avuto: quindi, mi sono dedicato all’assaggio di tutte le altre versioni, sicuramente piacevoli e diverse, ma l’arrivo di quella al rhum è stato un vero e proprio “coup de coeur”: l’intensità del profumo del distillato è la marcia vincente, l’equilibrio perfetto poi al gusto, dove la parte dolce non è eccessiva. Da provare anche in una serata di primavera, con una tazza di caffè o, se non vi vergognate, ancora rhum!
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