Nana Bianca è uno Startup Studio al centro della cultura digitale italiana.”Lavoriamo all’insegna dell’innovazione, dedicandoci alla trasformazione del tessuto digitale nazionale per trasformare idee rivoluzionarie in tech-company di successo.”
Questo per far capire dove ci troviamo: un luogo moderno ed ultra tecnologico, creato dai fondatori di Dada, nell’ex Granaio dell’Abbondanza, risalente alla fine del ‘600 per la conservazione del grano in tempi di carestia. Poi i maschi della mia età se lo ricordano perché era la sede della Caserma Cavalli, dove eravamo destinati a fare la visita militare per i tre giorni canonici, ma questa è un’altra storia. All’interno di questo ambiente ricco di creatività è stato creato un ristorante, che funziona anche da mensa a pranzo per chi ci lavora, mentre la sera si apre ad un pubblico variegato. Un po’ sconcertano gli ampi spazi ed un colore glaciale, non esattamente una dimensione accogliente, che lascia una sensazione fredda, almeno sino a che non si popola l’ambiente. Il ristorante lo si trova prima del bar, arredato con tavoli di varie misure, con divanetti alle pareti che non regalano una seduta confortevole: qualche cuscino aiuterebbe i bassi di statura. In cucina Luigi Bonadonna, che dirige uno staff di 9 giovani, direttore di sala Alessandro Fresoli. Volendo si può iniziare con un cocktail ,ma anche proseguire con abbinamento studiato di bere miscelato per ogni pietanza: ma la mancanza di equilibrio in quello da aperitivo mi porta a scegliere dalla carta dei vini. Che al momento è cartacea e limitata, però diventerà ampia e tecnologica grazie all’accordo con vino.com, azienda di vendita online fondata nel 2014 proprio a Firenze e poi entrata nella galassia ( è il caso di dirlo) di Nana Bianca. Degli errori grammaticali e di battitura nel menu, veniali ma evitabili e poi si inizia.
Lo stuzzichino offerto è troppo in contrasto, nuvola di parmigiano croccante con ristretto all’Aperol troppo amaro, poi si inizia:
tartare di ombrina affumicata, crema di cipolle al nero di seppia, polenta soffiata e giardiniera di verdure stagionali che diventa la pietanza paradigmatica di tutta la proposta: eccesso di ingredienti nella stessa preparazione che vanno a coprirsi l’un l’altro, fino a far scomparire l’ingrediente principale, ovvero il pesce.
Più centrati gli spaghetti al nero di seppia risottati nella bisque, con tartare di scampi: piacevoli come gusto ma che arrivano praticamente freddi.
La bistecca di cavolfiore è una buona idea di piatto vegano, ma si può migliorare la scelta delle puree e delle salse in accompagnamento, che tendono ad appiattire più che ad esaltare il gusto.
Il coniglio disossato farcito con funghi porcini , con pane toscano , prugne e patata ripiena di cremosa al lardo ha cottura perfetta, ma la glassatura del fondo di cottura, troppo concentrato, tende ad appesantire il sapore. Ottimi, in consistenza, sapore e presentazione i necci di castagne con ricotta, scaglie di cioccolato fondente e gelato alle amarene.
Servizio accurato, gentile e sorridente, mai ingessato. Le stelle stanno un po’ a guardare per ora
Antipasti 12 16 euro
Primi piatti 14 20 euro
Secondi 18 24 euro
Dolci 8 10 euro
Coperto 3 euro
2 Menu degustazione 50 terra e 55 euro mare
THE STELLAR Piazza di Cestello 10 Firenze
Tel.3311358250
Chiuso sabato a pranzo e domenica
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