E’ un posto gradito a tanti fiorentini, che per sfuggire alla calura estiva si trasferiscono nei pressi di Fiesole per mangiare in una terrazza alberata, molto rinfrescante. Sono passate tante gestioni, e quella attuale non sembra  male. Certo, mangiare a pranzo in un giorno feriale è un’occasione particolare, pochi tavoli occupati e quindi la possibilità di non avvertire tensione nel personale di sala e cucina.  Scopro che ben 3 calciatori mi siedono vicini (non sono un grande tifoso, mi dicono che fossero Gilardino, Montolivo e Kuzmanovic). La cucina si muove tra piatti toscani, anche veraci, come le frattaglie ed altri più classici come le tagliate. Buono il riso con il lampredotto per partire, con sedano, anche troppo, e carote, gustosa la vellutata di ceci e quadrucci di pane. Tra i secondi, la trippa alla fiorentina non è malvagia, ancora un eccesso di sedano (quanto gli piace al cuoco?), negativi i fagioli all’uccelletto, cotti male e con un inizio di sentore acido poco invitante. La classica arista al forno è appena asciugata all’interno, meno male che il fondo di cottura versato sopra la intenerisce. Più calda sarebbe stata perfetta. Patate sabbiose di contorno perfette. Due piatti con una bottiglia di vino (il Guazza dell’amico Gianpaolo)32 euro. Bilancio: alti e bassi, da registrare e verificare con più persone, ma non è stata un’esperienza sgradevole..certo quei fagioli!

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