Il problema fondamentale era quello di capire come fare. Più la guardava e meno riusciva ad affrontarla. La riteneva sfuggente, anche se non c’era un motivo, se non quello apparente e superficiale. Negli anni il loro rapporto si era consolidato, lui la trovava capace di trasformarsi a seconda delle esigenze. Si erano conosciuti quasi da piccoli e non è che l’inizio fosse stato dei più esaltanti, poiché spesso lei si sentiva inadeguata a lui che la guardava troppo di sottecchi. Poi conoscendola, era riuscito a comprenderla meglio e l’aveva quasi stimolata a trasformarsi, ad esaltarsi, a diventare sempre più capace di essere protagonista. Lei amava essere fuori dagli schemi, talvolta si presentava in una veste nella quale nascondeva, al suo interno, elementi preziosi e intriganti: erano l’occasioni nelle quali lui l’aspettava a bocca aperta, speranzoso di emozioni intense. Quello che le non sopportava era la mancanza di interesse iniziale, si sentiva quasi sopportata o, meglio, scontata, non scelta, mancava in lui il trasporto per la scelta, sentiva che si muoveva quasi in maniera automatica, senza una volontà manifesta ma erano sempre sensazioni appena sfumate, l’interesse di lui era in realtà costante e piacevole. Una sera riuscirono finalmente a ritagliarsi uno spazio intimo, solo loro due, un modo di recuperare e ritrovarsi, per non perdere la confidenza che si era creata. Lui si presentò tranquillo, luci soffuse nella stanza, un’emozione particolare quando l’accolse con la mano,. La studiò a lungo, quindi si decise a consumarla, dapprima leccandola, poi andando a fondo un’emozione improvvisa ed inaspettata: il ripieno dell’acciuga e peperone dell’oliva lo aveva totalmente conquistato!
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