Sono arrivato a Miami dopo un viaggio terrificante con linea Alitalia. Niente da dire sul personale, gentile e sorridente, quanto dell’aereo, scalcinato, non esattamente pulito, con qualità di servizi davvero scadente. La cosa peggiore è il cibo: il vostro cronista non poteva certo non recensire quanto servito. E allora, partiamo con delle strane fette di simil bresaola che guardavano sornione accanto ad un’insalata di mele farinosa e repellente, con pezzetti di sedano incorporato. Pane gommosetto e poco invitante: pezzo da novanta però, le lasagne ai funghi. Con che coraggio chiamare lasagne una sorta di crema dalla quale spuntava una palla di funghi frullati ed aciduli, e la pasta si faceva vedere sul fondo? Un’offesa a tutti gli emiliani che si rispettino: Tacciamo, per carità di patria, sul formaggino gessoso che doveva essere il finale del pasto. Lo spuntino successivo, un panino con un formaggio non meglio identificato, con il pane che iniziava a far sentire effluvi di muffa: Alla fine, esausti, una sorta di pizzotto a forma di mezzaluna, senza un sapore preciso terminava l’avventura gastronomica, accompagnato da una otrtina che almeno si faceva mangiare. Vini scarsi, caffé che non rappresenta più il fiore all’occhiello delle bevande a bordo. Una domanda: ma se abbassassero i prezzi dando solo un panino al prosciutto, buono s’intende!? Che bello sarebbe viaggiare!
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