E’ chiaro che in estate uno si diverte ad affrontare argomenti leggeri e, per tutti coloro che ancora oggi, di lunedì mattina sono al lavoro, leggere un trattato sull’agricoltura biologica non è il massimo per affrontare la giornata: per questo mi diverto a buttarla un po’sul ridere, guardando cosa posso discettere in campo enogastronomico. Per i non toscani forse, la fava non vuol dire niente, se non il legume che serve per fare ottimi piatti, soprattutto al sud, come la crema, il passato o anche il condimento della pasta. Se invece uno si attiene al significato popolare, capisce da solo che leggere che fra i prodotti tipici toscani esista la Fava lunga delle Cascine la cosa possa divertire, se poi si scopre che a Leonforte esiste anche la fava larga, beh..l’argomento si fa scottante. Pensate ad un sommelier che, non sapendo bene il significato recondito della parola, decida di abbinare una Passerina, allora si entra direttamente nella sezione vietata ai minori
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