La domanda è ovviamente retorica,poichè la maggior parte dei locali pubblici, tolti quelli che in deroga alle normative possono stare senza, devono avere una toilette: sarebbe meglio dire più semplicemente “Dove è la toilette?”. La risposta, di solito, è che “Il bagno è guasto”, “E’ fuori servizio”, “Non trovo la chiave” se non si consuma niente, mentre, al contrario, tutto appare più facile dopo aver ordinato un caffè. ALmeno, pensavo speranzoso, quando invece la risposta che ieri, in un bar fiorentino, mi ha dato la signora alla cassa mi ha lasciato senza parole: “Mi scusi sa, abbiamo appena pulito!”…effettivamente se non è almeno un po’sporco io proprio non ci entro. Una delle poche cose che reputo interessanti dall’avvento dei fast food, è l’abitudine di pulire la toilette a cadenze regolari, anche durante le ore di punta: nei ristoranti, la pulizia avveniva prima e dopo il servizio, nelle tre ore più frenetiche si lasciava che accadesse di tutto, come in un campo di battaglia! Ora, io capisco i bar posti in zone dove l’afflusso di turisti è così frenetico che tocca sostituirsi ad un bagno pubblico e quindi, alcune limitazioni per scoraggiare l’uso della toilette indiscriminato le capisco, come una chiave consegnata a chi almeno consuma qualcosa. Ma vietarne l’uso per avere appena pulito è sinonimo di mancanza di cultura dell’accoglienza,ovvero”Non mi rompere le scatole che devo lavorare!” come se il cliente fosse un corpo estraneo invece di colui che porta i soldi. Ora, non ne faccio un problema locale o italiano: all’estero mi è capitato di visitare toilette che gridavano vendetta, ed è pur vero che i bagni pubblici sono di competenza comunale, ma che almeno, si inventassero qualche scusa più divertente e meno respingente!Credits girlpower.it

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