Non è un è un piatto “politicamente corretto”, da servire in pranzi di gala, anche se c’è chi, a Firenze,lo mette in carta al ristorante a cifre ragguardevoli e gli viene pure ordinato! Sto parlando delle salsicce e fagioli, l’esempio più calzante di una pietanza che costa poco e riempie tanto. Da un lato il maiale, con la salsiccia che rappresentava, nel passato, il prodotto fatto con gli scarti delle altre lavorazioni del maiale più importanti, come il prosciutto o il culatello; dall’altro i fagioli, uno dei legumi più comuni, che aumenta di volume dopo la sua immersione in acqua e che soddisfa lo stomaco, per la sua capacità di saziare. In mezzo mettiamoci l’untuosità ed il grasso, due parole che oggi sono aborrite dalla maggior parte di coloro che stanno attenti ad un’alimentazione sana e corretta, e si capisce perchè tale preparazione si ritrovi oggi solo nelle trattorie popolari. Volendo esiste anche la versione “lusso”: se le salsicce sono preparate con maiali di Cinta Senese, o di Mora Romagnola, o anche di Grigio del Casentino, ovvero con carni di razza pregiata, il costo aumenta; se poi ci abbiniamo la Formula 1 dei fagioli, ovvero quelli zolfini o quelli di Sorana, ecco che la ricetta assume una veste molto più lussosa. Poi, volendo, si può sgrassare la carne a parte, e inserirla nei fagioli più tardi ma…si va a perdere quel gusto quasi animale, del cibarsi sapendo che può far male, ma lasciandosi comunque andare al godimento palatale, che prende il sopravvento. La versione più diffusa vede i fagioli lessati, quindi saltati in padella con aglio, salvia, rosmarino e pomodoro, che poi terminano la cottura con le salsicce forate all’interno: dosi copiose di pane, completano il pasto, tanto da farlo diventare piatto unico. Nella versione in bianco, frequente l’inserimento di verdura quale cavolo nero, in stagione, o rapini saltati: Fra le istruzioni per l’uso nel mangiarle c’è quella di non pensare: se si comincia a riflettere su colesterolo e affini, perderemmo la goduria del momento..meglio cogliere l’attimo!Credits perladeltirreno.info

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