Il locale è stato ristrutturato da poco, ed effettivamente è gradevole mangiare nella terrazza esterna con vista sui vigneti circostanti. La carta propone molti secondi di carne cotta alla brace, ed effettivamente dispiace non vedere utilizzare la grande griglia posta all’esterno, privilegiando quella interna dove la cottura non è fatta con il fuoco a legna. Servizio confidenziale, alla mano, anche efficiente, magari appena pressante sulla scelta delle bevande. Carta dei vini corposa, molti vini del Chianti Classico, come è giusto che sia, dato il territorio, ma zeppa di errori grammaticali e non: fra le perle, da citare “Sautern” invece di sauternes e Souvignon, ripetuto più volte. Solo quando si arriva all’ordinazione, si scopre che i porcini, che uno si è già pregustato nella mente, non ci sono, e sempre strada facendo si scoprirà che anche un vino ordinato è terminato. Sottoli da antipasto ordinari, meglio i primi come i fossatelli, sorta di ravioli ripieni di formaggio di fossa, conditi con pomodorini. Tra i secondi, il carpaccio ha gli champignon, mentre la tagliata annega nel ginepro. Salsicce alla griglia troppo sapide, la pizza con burrata e tartufo è più realisticamente una specie di focaccia. Buono il caffè finale. Ricarichi dei vini corposi, i 3 euro del coperto non sono giustificati nemmeno da uno stuzzichino offerto o da un pane particolare. Il carpaccio di manzo con champignon è stato messo allo stesso prezzo di quello dei porcini(sic!). Per tre portate senza vino calcolate sui 45 euro: veniteci per il panorama!
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