Forte del successo avuto durante la tappa del Giro d’Italia, quando è stato fatto vedere via etere ad un pubblico ampio e variegato, il Chianti si conferma un luogo che affascina senza stancare: sarà per le colline mai troppo aspre, per il clima, per un territorio da cartolina. Malgrado questo, è comunque interessante pensare come abbia fatto un cuoco campano a trasferirsi con la sua brigata in un territorio che non abbia il mare 🙂 . Vincenzo Guarino fa parte di quella pattuglia di cuochi campani che ha scelto la Toscana quale luogo dove esprimersi nel rispetto della propria tradizione ma utilizzando anche ingredienti del territorio. Il Castello di Spaltenna è un posto magico, poco distante dal centro di Gaiole, ma appartato e in grado di lasciare emozioni nel solo frequentarlo. La carta non è immensa e questo permette una migliore definizione dei piatti. Iniziare con l’elaborazione di Vincenzo sulla pappa è un’esperienza divertente, in un gioco di consistenze , colori e sapori variegati. Ottimo l’astice blu con crema di fave, bottone di pasta con cuore liquido di carciofo e carciofo stesso. Un tuffo al sud sono gli spaghetti di Gragnano con crudo di gamberi
rossi, cime di rapa, stracciata di bufala e polvere di tarallo. Molte le “variazioni” proposte sui secondi: pollo, agnello, piccione, con una composizione classica, dove le cotture diverse sono tenute insieme dal fondo di cottura, seguendo i canoni della cucina internazionale, Si chiude con una proposta di dolci non scontata, dove la frutta prende il sopravvento, come nel caso del ricotta e pere. Servizio elegante, cortese senza essere affettato. . Carta dei vini concentrata sulle proposte dle territorio. Tre portate escluso vini sui 70 euro
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