Arrivarci è già un’impresa in inverno, se ci si mette la neve diventa complesso, ma in primavera e in estate diventa il bengodi, grazie all’ampio parco che lo circonda e dove si può anche mangiare sotto un pergolato. Per le famiglie è previsto anche un parco giochi per i bambini, che riescono così a giocare con tranquillità. Il locale si suddivide in due salette raccolte, una con camino, al piano inferiore, altrimenti sale più grandi al piano superiore. Siamo all’interno di una riserva di caccia, e quindi, nel passato, era soprattutto la selvaggina ad essere protagonista del menu. Oggi le specialità sono varie, anche se si ritrova la cacciagione in piatti meno consueti, come nei cappelletti di pernice al burro, molto delicati e calibrati. Se si parte con l’antipasto misto, ci si può divertire tra salumi assortiti, anche particolari come il buristo senese, crostini alla toscana, verdure marinate. Secondi che partono dalle preparazioni alla griglia, come una tagliata di maiale calabrese servita al sangue, gustosa e ben condita, ma che prevedono anche lo stracotto di guancia, servito con dei fagioli al fiasco(cotti veramente come la vecchia maniera), teneri e dolci. Finale con dolci classici. Carta dei vini impostata su prodotti locali, ma si organizzano serate con etichette importanti. Le verdure provengono in parte dall’orto di proprietà. Servizio familiare e cortese. Tre portate escluso vini sui 35 euro
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