La visita ad Alessandria per partecipare a “Ring”, rassegna dedicata alla critica cinematografica, ha avuto un gradevole epilogo con una cena a La Fermata, ristorante che da anni viene segnalato dalle guide, e che non mi riusciva andare a visitare. La sede originale non è più in città, ma a Spinetta Marengo, 3 km di distanza, in una cascina sapientemente restaurata: ora, insomma, è possibile anche soggiornare ed organizzare meetings e congressi. Il ristorante dà subito un’impressione di leggerezza, si mangia in grandi tavoli ben distanziati, ed è un piacere vedere un ristorante di questo livello con i tavoli occupati. Il menu non è enciclopedico, il che permette una scelta misurata, senza perdersi nei meandri. Stuzzichino affidato a pane fatto in casa ed olio pugliese, poi buono il merluzzo con peperone e fagioli bianchi, senza eccessi di sapore, così come l’anatra servita in due momenti diversi, con il petto rosa e la coscia croccante. Volendo le specialità sono i classici piemontesi, come gli agnolotti, ma anche la cipolla ripiena di Castellazzo, cotta sotto sale, è un bell’inizio. Si termina con una delicata torta di mele con gelato ala vaniglia. Carta dei vini centrata sul Piemonte, con tante bottiglie toscane un po’ in là con gli anni, ricordo dei favolosi anni Novanta. Servizio molto cortese ed efficiente. Menu degustazione a 60 ed 80 euro, alla carta sui 65 euro per tre portate
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