di Sabrina Somigli

Inauguro oggila serie dei “Post ospitati” ovvero di articoli scritti da altri amici che trovano qui un luogo di accoglienza, con lo stile che contraddistingue il blog. La prima è Sabrina Somigli, titolare del blog “Ecce Kitchen” che racconta della sua esperienza coni Riesling

RIESLING E’ MINERALITA’: MA CHE DIAVOLO SARA’?

“Riesling on Tour”, la manifestazione organizzata dalla rivista Der Feinschmecker, ha visto approdare a Firenze, quale primo appuntamento in assoluto, il fior fiore dei produttori di Riesling della Germania. Le sale di Palazzo Corsini che hanno fatto da cornice all’evento, sono gremite già fin dalle prime ore del lunedì pomeriggio a dimostrazione dell’interesse che l’evento ha suscitato. I produttori sono assaliti dalle domande e dai complimenti; nel gran brusio delle sale è tutto un gran parlare di mineralità, di sentori minerali e pietre preziose che pare di stare all’OPD. Insomma ormai affermare che i riesling tedeschi sono vini molto minerali, è un pò come dire che i sangiovese chiantigiani sono vini molto rossi.E poi detto fra noi, che diamine sarà mai sto sentore minerale se, come giustamente osservava Andrea Gori nel suo bel seminario sulle diverse zone del Riesling, i minerali in realtà non hanno odore? Con qualche eccezione naturalmente, laddove c’è zolfo c’è odore, e vi sfido a chiamarlo profumo.., laddove c’e ferro ci possono essere sentori di carne e sangue (note ematiche per i cultori), laddove c’è gesso c’è profumo di sciampagn e così via.
La faccenda si ingarbuglia.
Allora? Se per mineralità olfattiva si intendono odore di pietrisco, ghiaia umida, idrocarburo e note salmastre allora si, questi riesling tedeschi sono davvero parecchio minerali.
Le note marine, i cenni di salmastro (“iodato è già più cult” cit.) sono ben evidenti nei vini di Toni Jost e siamo nel Mittelrhein, non esattamente a due passi dal Mare del Nord.. Nel suo Auslese Goldkapsel 2011 Bacharacher Hahn, lo iodio e esemplari di puzzette sulfuree sono sposati alla perfezione con gelsomino e eucalipto. E io lì per lì l’avrei sposato più che volentieri con un formaggino erborinato.. Iodio e odore di mare anche nei i bei vini di Josef Leitz nel Rheingau, e qui siamo addirittura a ovest di Francoforte, dove il Meno confluisce nel Reno, e l’oceano è assai lontano. “Terrassen” 2012 ottenuto dai vigneti posti più in alto su terreni molto ricchi in quarzo odora di polvere e salgemma, che in bocca si traducono in un vino letteralmente salato.
E veniamo al sentore minerale propriamente detto, quello della ghiaia, del sasso bagnato che si ritrova nei vini provenienti da terreni vulcanici. Guarda caso nei vini di Bassermann-Jordan, le cui vigne si estendono su colate laviche di un antico vulcano, c’è tutta la ghiaia degna di una morena: dal Palatinato con furore, uno degli incontri più belli lungo una strada sterrata: vini secchi e potenti di grande impronta minerale.. eccoci l’ho detto anche io.
Per chi ha voglia di odorare l’idrocarburo perfetto, i vini di J.J. Prüm direi che son quasi didattici. Jay Jay (per gli amici) è il vero outsider tra i produttori della Mosella, bouquet complessi ed eleganti, che lasciano poco spazio alla dolcezza del frutto; qui impera il benzene: l’idrocarburo aromatico, e mai aggettivo fu più adeguato. Vini di grande struttura ma mai invadenti, freschi e lunghi: in una parola raffinati, del resto si parlava di benzina..
Se nell’ampio e abusato gruppo dei sentori minerali volessimo inserire la gamma degli affumicati che ricordano lo sfagno e la torba (vi prego non tiratemi le pietre, semmai i minerali) sempre restando sui pendii della Mosella, Dr. Loosen e Fritz Haag ci vengono incontro. E se sulla bontà dei vini del Dr “Ernie” c’è poco da discutere, tra tutti il 2011 Erdener Treppchen R. Kabinett, perfetto esempio di Mosella style in cui ai profumi della mela matura si sommano i bei profumi di pasta di mandorle e fumé, il 2011 Spätlese Brauneberger Juffer Sonnenuhr di Haag dall’intenso frutto tropicale e bella affumicatura è risultato essere uno tra i migliori assaggi della giornata. Forse merito di una prontezza di beva che gli altri vini probabilmente raggiungeranno tra qualche anno.
A detta di tutti infatti la 2011 è stata una grande annata in vigna, nel bicchiere lo sarà nel tempo.
E la mineralità? Non preoccupiamoci, per l’erosione delle rocce si parla di tempi geologici..

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