Quasi in sordina, dopo tre anni dalla chiusura, ha riaperto in via Pacinotti l‘Osteria delle Tre Panche, fondata nel 1986, uno dei posti più frequentato da un pubblico fiorentino tradizionale.
Non avevano mai chiuso i battenti in realtà Vieri ed Andrea i due titolari, che nel frattempo si erano trasferiti sulla terrazza dell’Hotel Hermitage, a due passi da Ponte Vecchio. L’ultimo servizio il 7 marzo 2020, poi però a maggio l’apertura del locale in centro storico, che riscuote un successo incredibile, tanto da far tenere aperto sette su sette durante la settimana , ed un servizio ininterrotto dalle 12 alle 23. Ma il pensiero ai locali del Campo di Marte era perenne, ed ora che le cose sembra abbiano preso il verso giusto, ecco finalmente la nuova inaugurazione.
La storia imprenditoriale dei due titolari è interessante: entrambi cuochi, diplomati alla scuola alberghiera di Firenze, decidono di prendere un locale che sia a loro misura: cosa di meglio di un posto dove entrano al massimo 24 persone a sedere, nel quale la convivialità è obbligata, date le ristrettezze degli spazi, e nel quale la clientela è fedele ed assodata. Nel 2012 decidono il grande passo, ma è divertente ascoltarli quando le loro velleità creative ed innovative in cucina vengono spente da uno dei clienti più famosi, che finita una cena li mette a sedere, stappa una bottiglia di Bolgheri e spiega loro che, per continuare ad avere gli stessi clienti, è doveroso rimanere nel solco della tradizione dell’osteria. Mai consiglio fu più adatto, e quindi i capisaldi sono legati a elementi precisi. Prima di tutto il tartufo, che è presente tutto l’anno nelle varie tipologie: poi il fritto, come quello di pollo e coniglio, ma anche quello di cervello di vitello ed infine specialità di cucina toscana.
E gli antipasti possono essere i crostini di polenta fritta con gorgonzola o paté di fegatini, lo sformatino di cavolfiore con la gota, o la celeberrima mozzarella in carrozza su crema di pecorino di fossa e tartufo. Il tartufo cade anche sui tortelli o i tagliolini, altrimenti si ripiega su pappardelle al ragù di cinghiale.
Tra i secondi, già detto del fritto, altrimenti ossobuco ai funghi porcini, braciola fritta con pomodorini, acciughe e insalata, lesso rifatto con le cipolle o la tartare , con o senza tuorlo d’uovo. Si chiude con scelta di dolci classica come cheese cake zuppa inglese o per caramellate con gelato alla crema. Piccola carta dei vini dati gli spazi ristretti. Servizio familiare e rilassato
Antipasti 10-20 euro
Primi piatti 14 21 euro
Secondi piatti 16-28 euro
Dolci 10 euro
Piatti con tartufo bianco 45 euro
Via Antonio Pacinotti 32/R +39 055 583724
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