La zona è quella di San Frediano, vicino a Piazza del Carmine. La trattoria fu aperta tanti anni fa da un ex pugile, quel Raddi del quale porta ancora oggi il nome. Dopo svariate gestioni, con alcune che hanno portato anche al cambio di nome, si è tornati oggi ad un luogo che si definisce trattoria moderna. Giovane lo staff, sicuramente entusiasta, che lavora in un ambiente molto datato, che non ha il fascino del passato e che avrebbe bisogno di una rimessa in sesto. Il menu è suddiviso tra piatti della tradizione(pochi) e quella che il cuoco definisce”la mia cucina”, una sorta di piatti creativi con ingredienti consueti. Il risultato d’assieme non è disprezzabile. Corretto lo sformato di zucca e spinaci con crema di porcini, gustoso anche il carpaccio di bue marinato al vino con insalatina di finocchi. Meno convincente invece l’assortimento di salumi di cinghiale e pecorino, selezione non interessantissima mentre un piatto concettualmente sbagliato sono gli stracci di pollo con paprika, serviti con polenta a cubetti e lardo di Colonnata, una confusione di sapori non esattamente bilanciati. Sitermina con una tartalletta con gelato al mirtillo e chicchi d’uva. Di positivo c’è il prezzo, sui 30 euro a testa. Il servizio è solo volenteroso ma simpatico, con qualche impaccio nell’apertura della bottiglia. Si può migliorare, con attenzione maggiore alla materia prima e piatti più definiti.
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