Non è sempre vero che per creare una tradizione ci vogliano secoli: bastano idee chiare e voglia di fare. Silvio Cortigiani aveva entrambe quando decise di lasciare il suo lavoro di metalmeccanico per rilevare un locale, che ospitava prima di lui una pescheria, e costruirci una moderna osteria. I canoni classici sono tutti rispettati: vicino ad un mercato, quello delle Cure a Firenze, aperta solo a pranzo, la sera solo su prenotazione di gruppi che possono utilizzare il locale in esclusiva. Silvio rappresenta il vero oste: consiglia, spiega, convince e cucina, il che porta a dire che se manca lui qualcosa si risente, ma solo per l’accoglienza, la cucina viaggia che è una meraviglia. Il fatto che in molti ci vanno a mangiare tutti i giorni è che il menu varia e tutte le volte sono pietanze insolite. Che dire dello stuzzichino con il lardo fatto in Chianti Classico, senza aromi ma solo con il sale? O del meraviglioso crostino condito con la “colatura” ovvero l’unto della soprassata e finocchietto? Sono solo due esempi della passione del titolare per andarsi a trovare materie prime di qualità, come l’ultima particolarità, il pollo del Valdarno, quello vero. Corposa e dolce risulta la crema di zucca con mandorle tritate, da applauso la guancia di vitello saltata con gli aromi, ma è da provare anche la polenta macinata a pietra con il brasato oppure la scamerita, taglio del maiale, saltata in padella sempre con erbe aromatiche. Il pesce è costituito quasi sempre da baccalà, proposto nelle innumerevoli versioni. La carta dei vini ci sarebbe ma è inutile consultarla, i prodotti variano e sugli scaffali ci sono le bottiglie con tanto di prezzo ed è interessante vedere come la scelta sia completamente legata a quello che piace all’oste. I dolci, contrariamente alla tradizione, ci sono e sono anche particolari, come la torta all’arancio o quella bassa al cioccolato. Servizio affettuoso. Tre portate escluso vini sui 30 euro
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