Ogni tanto conviene fare il turista nella propria città, si ha una migliore percezione di cosa vive chi la visita per pochi giorni: siamo in piazzeta de’Cimatori, a due passi da via Calzaioli, colma di turisti, che si affollano tra la pizzeria a taglio, il baracchino del lampredotto, il pub e due locali contigui, la Birreria Centrale e l’osteria Ganino, che da qualche mse fanno parte della stessa proprietà. A parte la sala interna, dove si accomodano piuttosto strette 35 persone. nel dehors si riesce a mangiare in altre 20 persone. Non è che lo star fuori sia esattamente il massimo con taxi e “bussini” che transitano a pochi centimetri, ma tant’è..Il menu è quello che alla scuola alberghiera si direbbe italianizzato ovvero, accanto alle specialità toscane, ci sono le melanzane alla parmigiana o gli spaghetti al pomodoro, indispensabili per accontentare un americano che passa in Italia solo pochi giorni. Si parte con l’antipasto misto toscano, dove mancano però i crostini, composto da salumi gradevoli, abbondante come porzione, senza particolari ricordi se non quello della finocchiona . Come primo, tortelli di ricotta e spinaci con ragù chianino(bisognerebbe capire se la carne è davvero chianina) molto saporiti e ancora una volta in porzione generosa,e poi un ossobuco in umido, ben fatto, peccato che fosse accompagnato da un riso allo zafferano crudo e quindi non consumabile. La carte dei vini è anche interessante, considerando la zona dove si trova il ristorant, con ricarichi un po’casuali ma bilanciati: di estrema correttezza il fatto che, rispetto al vino ordinato, un Morellino di Scansano Terenzi, abbiano portato la versione Riserva allo stesso prezzo del base. Servizio cordiale, che riesce ad essere umano pur nella grande confusione. Tre portate escluso vini sui 35 euro
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