Eppure capita anche a me: stupirmi per non essere mai entrato in un ristorante aperto da dieci anni a Firenze. Eppure sono uno che tutti i giorni va a mangiare fuori però qualcosa sfugge..poco male! Siamo nella zona del Campo di Marte, facile da raggiungere e dove è ancora possibile parcheggiare. Locale che ricorda la vecchia osteria, con il bancone di legno sulla sinistra, la saletta con i tavoli dove viene apparecchiato con la carta gialla ed uno spazio ampio dove, in estate, è possibile mangiare all’aperto senza essere circondati dalle auto. Figlio in sala, madre in cucina un menu di stile casalingo, dove ci si concentra su piatti da fare espresso, di facile esecuzione. Si parte con un classico, coccoli, stracchino e prosciutto crudo, senza infamia e senza lode, e poi una bruschetta con ‘nduja e provola ben eseguita. Come primo gli spaghetti allo scoglio sono cotti al dente, gradevoli, insolita ma tutto sommato fatta bene l’arista(che poi sarebbe in realtà una lombatina di maiale cotta alla griglia) con salsa al gorgonzola: succosa all’interno, croccante all’esterno.I vini interessanti ci sono, basta alzarsi e guardare le etichette, la carta non rende loro merito, scritta senza segnalare le aziende o le annate corrette. Servizio non freddo, molti i clienti abituali con i quali il titolare si intrattiene volentieri. Tre portate escluso vino 25 euro, a pranzo non si paga coperto ed acqua.
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