Ci sono delle domande che sorgono spontanee dopo anni di pratica sulle tavole italiane ed estere, ed una alla quale riposta non è possibile dare è la seguente: ci può essere godimento godimento alimentare nel mangiare il sedano bollito?

sedano lessato

Me lo chiedo tutte le volte che tolgo la costola di sedano dal brodo, quando si presenta consumata e stanca, priva di colore, con gli aromi ceduti al liquido. E l’unica cosa che mi viene in mente è quella di tritarla in maniera feroce per farne crocchette da consumare in accompagnamento alla carne, o direttamente quale ingrediente delle stesse polpette ricavate dal bollito di carne. Posso immaginarlo steso su una teglia e ricoprirlo di parmigiano e burro, già la besciamella sarebbe uno spreco . Ma consumarlo al naturale con sale, pepe, olio EVO mi sembra inutile. Sarà un caso che si descrivono le sue virtù depurative rispetto a quelle organolettiche, che fa tanto bene in infuso, decotto( quindi solo il liquido..) e se si devono trovare ricette di sedano sono quelle di sedano rapa, anche se nella tradizione si possono trovare i “rocchini” di sedano in Valdarno, da mangiare con l’anatra in umido o quello ripieno alla pratese, dove l’ortaggio riveste il ruolo di contenitore, non certo quello di protagonista del gusto.

sedano Non si parla dello stesso ortaggio crudo, croccante, ricco di gusto, che sgrassa un umido a base di maiale, che ingentilisce un’insalata di fagioli, che sul pesce crudo ha la funzione di bilanciare il grasso, che sta bene sulla caponata:il sedano lesso è la mortificazione del gusto, Ma forse è solo un sistema per migliorane ‘aspetto ed imbellettarlo: c’è chi si mette coscientemente a prendere una pentola, riempirla di acqua, salarla, per poi gettare questo sedano da mangiare BOLLITO? La domanda finale è: quale peccato così abominevole è stato fatto per arrivare a patire tali sofferenze?

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