L’estate non era il periodo propizio, o sapeva e lo capiva benissimo, ma era costretto a farlo. Capiva però che la sua abitudine non era molto apprezzata da chi gli stava intorno, forse perchè temeva che il suo vizio diventasse comune a tutti, anche alle generazioni più giovani. Per questo, aveva preso l’abitudine di farlo in macchina: cercava di trovare orari piuttosto assurdi tipo le tre del pomeriggio, nel momento di massimo calore. La passava a trovare nella sua casa in campagna, la prendeva sottobraccio e montava in macchian con lei. Sarà stato il calore esterno, lui che si ostinava a non accendere l’aria condizionata, ma iniziavano ad emanarsi, nell’abitacolo effluvi odorosi che qualcuno avrebbe potuto definire nauseabondi. Lui bìne era invece terribilmente eccitato. Cercava solitamente un posto appartato dove sostare ma era capace, talvolta, di farlo sul ciglio della strada, sel apassione lo prendeva e gli mozzava il respiro. Girare con lei lo rendeva felice, anche se l’attesa si prolungava un po’, era il preludio del godimento successivo…il calore gli cominciava a far girare la testa, la lingua umettava le labbra che tendevano a seccare, vista l’eccitazione che innalzava tutto…di solito, si fermava, e, al riparo di sguardi indiscreti, la spogliava..tutta, nuda..un sospirone e poi si avventava con tutto se stesso, mani, bocca, occhi…aiutandosi con il pane…la finocchiona in estate…Blog chatta.it
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