Alla fine ci sono andato, come promesso. Rispetto al ex “Beccofino”, il ristorante ha un arredamento indubbiamente migliore, più caldo ed accogliente, sembra quasi di essere sul set di un film americano. Grande terrazza esterna, dove tutti vogliono mangiare, io scelgo invece la sala interna. Apro il menu e scopro di essere stato facile profeta: 4 carpacci, una caprese ed una tartare di tonno. La scelta è un po’difficile tra i piatti, poche cose che appassionano. Quando tra gli “Special” fuori carta mi viene proposto un altro carpaccio di pesce crudo mi arrendo e lo ordino: gamberi rossi con speciale salsa giapponese, la stessa che trovo in un carpaccio di branzino. Linguine con le vongole eccellenti e saporite, tenpura di pollo con verdure dimenticabile, scampi al forno non eccelsi, un po’ passati come freschezza. Meglio il semifreddo al croccantino nel finale. Il servizio è cordiale, peccato che, in una carta dei vini ristretta, la bottiglia che scelgo è ovviamente terminata (ma capita sempre a me?). Tra le altre curiosità, bicchieri sbagliati per il vino, piccoli e ordinari, il formaggio grattugiato portato a tavola anche se mangiate pesce, la mancanza di orzo (è difficile da procurarselo, lo so..). Tirando le somme: 50 euro escluso vini, per una serata nella quale l’importante è farsi vedere, magari vestiti belli griffati. Peccato che la cucina diventi solo un corollario di tutto il resto..
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