Per molti è stato il ristorante della domenica. Negli anni Cinquanta o Sessanta, inerpicarsi sulla via Bolognese era un viaggio, di quelli da fare per andare a gustare un po’ di cucina tipica dallo “e godere dell’aria fresca. I saloni erano grandi, adatti a cerimonie di tutti i tipi, ma anche alle tante famiglie che venivano qui per non “far lavorare” la moglie al dì di festa. Tante le gestioni che si sono succedute, l’ultima c’è da pochi anni, ed ha risollevato un luogo che era fortemente decaduto. Chiaramente è dovuta entrare la pizza per avere successo di pubblico, ma il luogo ha un suo fascino, grazie alle tante sale nelle quali si divide, o per una terrazza che si affaccia sul parco di Villa Demidoff. A leggere il menu non ci si aspetta granchè, è vero, tra vol-au-vent misti tra gli antipasti(sic!) , tortellini panna e prosciutto(ebbene sì, ci sono!) ed il petto di pollo al curry, ma incredibile ma vero altre ricette funzionano, come i mugellani al ragù, gli spaghetti alle vongole, le uova al tartufo. Nota negativa, il fritto: forse appetitoso, ma si farà ricordare a lungo, almeno fino a cena. Servizio affettuoso, quasi materno. Spesa sui 35 euro. Scegliendo con attenzione le portate, ed evitando le serate “Calde” tipo sabato e domenica, può convenire la sosta
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