Caro Sting,
da toscano amante della Toscana , sono contento che tu abbia scelto la mia regione per comprare una fattoria, trascorrere piacevolmente il tuo tempo libero, magari comporre qualche tuo nuovo successo, e metterti a vivere secondo il Tuscan style: ma ti prego, cambia il tuo vino. L’ho assaggiato in tutti i modi: coperto, scoperto, in maniera casuale, concentrato (io, non il vino, anzi forse anche lui..), in maniera divertente e allegra, in modo serioso e professionale ( almeno sembra, i degustatori devono essere irrimediabilmente seri, sappilo) ma non ci siamo. Lo so, ti prevengo, so già quello che obietti: mi premiano da tutte le parti, nel mondo anglosassone come in quello latino punteggi su punteggi, i 90 sono la base di partenza, lo vendo dappertutto. E ci credo Sting, con il nome che ti porti dietro! Ma prova a mascherare la bottiglia, senti i giudizi di chi crede di bere un altro vino, non il tuo, e lì ti accorgerai che, forse, i voti non saranno poi così positivi, perlomeno non in maniera unanime e plebiscitaria. Dai, su, fai uno sforzo: pensa a dove hai le vigne, cosa si produce in zona, evita di esagerare in pesantezza, complessità, potenza, metti un po’ di leggerezza, d’altronde nelle tue canzoni passi da “Russians” ad “Englishman a New York” a “Desert Rose” a “Reggatta de Blanc “ a “Don’t stand so close to me”.. e allora infila un po’ di te nel vino e non affidarti solo ai tecnici, altrimenti facevi prima a fare la birra, la vodka o qualcosa di più universale. Quindi, la vendemmia 2016 sia per te motivo di cambiamento, tanto le uve rosse sono ben lungi dall’essere vendemmiate..e magari dai, una bella canzone che abbia protagonista il vino e tutti noi del settore saremmo ancora più contenti…Poi magari il vino ti piace così e quindi, per metterla in musica..“Amen”! Credits photo www.blogcantinebrusa.it
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