Tra i peccati di gola, viene giudicato alla pari con la Nutella, ma gli effetti per la linea, sono forse ancora più devastanti   Sul banco degli imputati, questa volta, ci sono le patatine fritte, esempio di come un tubero innocente come la patata possa diventare un nemico insidioso per il nostro organismo. In ogni dieta dimagrante vengono messe al primo posto tra gli alimenti da cancellare e il detto  “tutte le cose buone da mangiare o fanno male o fanno ingrassare” trova qui piena conferma. In Italia le associamo ancora alla bistecca cotta sulla griglia o al fritto misto; solo con il dilagare dei fast-food, è invalsa l’abitudine di mangiarle da sole, come spuntino pomeridiano. Ma si parla sempre di patate surgelate : non raggiungono mai il gusto e la croccantezza delle patate fresche. In Belgio, invece, esiste un vero culto per le “frites” : ci sono locali e baracchini ambulanti che vendono solamente questa leccornia. Ma non pensate al surgelato, qui le patate vengono ancora lavorate come impone la tecnica culinaria . Si comincia dalla scelta della varietà, che deve essere di pasta gialla, e si termina con il tipo di taglio più adatto perchè la cottura risulti ideale. La frittura avviene così in due parti: la prima ad olio non eccessivamente caldo, per qualche minuto,  e serve ad  ammorbidire  la parte interna. La seconda ad olio bollente, per pochi secondi, affinchè si formi una piacevole crosta sulla parte esterna. Ancora fumanti, vengono cosparse di salsa, che può  essere semplice maionese, oppure altre di fattura diversa, più o meno piccanti. I cartocci giganti ricolmi di tutto questo ben di Dio  costituiscono  il pranzo di molti impiegati o un’ occasione per continuare a bere birra, ideata dai   giovani, nelle fredde sere invernali. Non mancano,  in ogni caso, i distributori automatici, per chi deve soddisfare voglie represse in orari notturni. Esiste la soluzione ideale, che permetta di mangiare le patate senza ingrassare? Malgrado gli studi matti e disperati degli scienzati, quasi fossero studiosi del passato alla ricerca della pietra filosofale, l’unico risultato ottenuto è stato quello di creare un grasso sintetico, gustoso ma privo di calorie, dal nome insidioso: olestra. Tante sono le controindicazioni, e l’uso è fortunatamente limitato. Rassegniamoci allora: le poche o tante volte che pecchiamo, facciamolo senza compromessi!

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