Eppure ora vanno anche di moda, le si trovano proposte anche nelle confezioni di piatti pronti, segno inequivocabile del successo, considerando che ci sono persone disposte a pagare di più per mangiare insalata insapore, carote tagliate non croccanti ed altre amenità. Parlo di insalate, che mai come oggi possono rappresentare il nuovo modo di mangiare sano divertendosi e mantenendo la coscienza a posto, visto e considerato che i condimenti che si possono utilizzare sono tanti e tali che si può soddisfare ogni desiderio. Quindi, considerando che un libro sulle insalate potrebbe diventare un vero best seller e dovrò pensare a scriverlo, una riflessione che mi arriva spontanea è quella che mi dispiace è vedere come il risultato di una scelta corretta di radicchi, insalate, ed altri ortaggi, possa essere vanificata da un errato condimento. Si deve partire da un’attenta asciugatura delle foglie, onde evitare che “tutto scorra”! Poi, l’impiego del sale deve essere quanto meno misurato e bilanciato rispetto al tipo di prodotto che abbiamo: certi radicchi di campo sono intensi da un punto di vista gustativo ed i granelli di sale li possono solo rovinare.La presenza di aceto non è sempre indispensabile, quello balsamico ha stancato non poco, quello di vino può essere invecchiato in legno e risulòtare più morbido, esistono quelli di frutta, poi il succo di limone e, adattissimo in certi casi, quello di arancia o di mandarino. Ma quello che non capisco è perché raramente si veda fare, almeno in casa, una vinaigrette, magari a composizione variegata e non classica: il sale mescolato al resto risulterà indubbiamente meno aggressivo e l’insieme molto più omogeneo. Piccolo elogio alla semplicità!
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