Lo so, ho mangiato di tutto nella mia vita, dai serpenti ai palati del manzo, ma sulla lampreda preparata alla maniera bordolese ho avuto qualche momento di mancamento. Premessa. non l’ho mangiata in un ristorante ma da un produttore di vino, questo dovrebbe essere però un elemento a favore sulla tipicità della ricetta: è un pesce di fiume che certo non si presenta in maniera stupenda, ma questo non accade nemmeno con lo scorfano quindi non lo teniamo in considerazione. La cottura avviene secondo tradizione con salsa bordolese, ovvero vino rosso della zona e midollo di bue: una descrizione simile mi fa venire in mente una salsa bella lucida sul fondo del piatto e poi sopra, adagiati in maniera regolare, i filetti del pesce cotti separatamente. E invece..e invece, il padrone di casa mi illustrò gentilmente il piatto chiedendo se volevo assaggiarlo. Risposi si molto interessato ma poi arrivò lei..cotta intera con la pelle, e quindi già nel vederla tentennai; di un colore grigiastro come capita con il vino quando si cuoce a lungo con determinati ingredienti. Odore nauseabondo, causa il mescolamento dei grassi della stessa con spezie imprecisate. Fu dura, fu molto dura..da allora quando sento dire “Lampr..” spero solo che sia lampredotto!
credits: www.france-voyage.com
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